La Valvarrone è una piccola valle fluviale che, partendo dalle sorgenti delle bocchette di Trona e di Varrone, scende precipitosa fino a metà valle, quindi si adagia nel suo canale naturale di fondo valle e sbocca nel Lago di Como dove ha formato un conoide su cui sorge ora il paese di Dervio.
La Valvarrone costituisce la parte più aspra e suggestiva della sponda orientale del Lario ed è scavata in rocce metamorfiche assai antiche, i monti che la dividono dalla Valtellina costituiscono la catena più elevata del territorio lecchese e culminano con la costiera che passando dal Legnone (mt. 2610) arriva alle bocchette di Trona.
Pur cosi impervia e aspra la Valvarrone presenta segni sorprendenti di presenza umana antichissima, di recente sono state rinvenute rocce con incisioni rupestri risalenti fino alla preistoria. L’alta valle può essere considerata la culla della siderurgia, infatti, proprio questa area forniva all’industria lecchese e milanese, il ferro ricavato dalle vene di siderite sfruttata con ogni probabilità già in epoca preromana e continuamente fino alla metà del 19°secolo.
Sono state pure importanti (soprattutto per l’equilibrio economico di Tremenico) l’insediamento delle cave di feldspato, sul fronte opposto della valle. Qui vi sono anche gli unici insediamenti posti sul declivio meridionale della Valvarrone ed utilizzati in passato come maggenghi, ora abbandonati.
Partendo da Premana (comune dove nasce il Varrone) si scende a Pagnona, quindi si passa dalla frazione di Avano, Tremenico, Introzzo, Sueglio, fino a Vestreno, il tutto in circa15 km. Questi paesi, anche se vicini e legati tra di loro per storia, confini e matrimoni hanno caratteristiche diverse per costumi, usanze, comportamenti e dialetti.
Gli abitanti di ogni paese hanno un soprannome:
Premana = barr da Prumane
Pagnona = busirc da Pagnone
Avano = boiat da Daven
Tremenico = bricch da Tromenec
Introzzo = marucch truc truc da Introzz
Sueglio = canonich da Suei
Vestreno = lapacc da Vestren